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Stiletto Story

 

10 BUONI MOTIVI PER AMARE IL CALCIO
  1. Giggi Riva
  2. Perché mamma non vuole che teniamo spenta la radiolina quando c'è la partita del Cagliari
  3. “Perché la palla è di cuoio, il cuoio è fatto con la mucca, la mucca bruca l'erba e quindi la palla vuole l'erba”, come disse Nené
  4. Perché Ranieri e Boskov sono una validissima introduzione alla filosofia... Attru che Abbagnano!
  5. Perché siamo ragazze beneducate e ci vuole una scusa per dire le parolacce ed esultare scompostamente... nonché dare del cornuto all'arbitro
  6. Per le rovesciate
  7. Perché è impagabile vedere uno come il portiere Ricardo, in Inghileterra-Portogallo degli europei del 2004, sfilarsi i guantoni e affrontare a mani nude l'avversario
  8. Perché stiamo aspettando di vedere dal vivo un cascione
  9. Perché quando gioca l'Italia, nei caldi pomeriggi dei mondiali estivi, Casteddu è deserta e puoi fare tutto quello che vuoi!
  10. Perché nel 69-70 non c'eravamo e uno scudetto lo vogliamo anche noi!
10 BUONI MOTIVI PER CUI È PIÙ BELLO SEGUIRE IL CALCIO CON NOI
  1. Perché siamo a 150!!!
  2. Perché il Tonara, altrimenti, chi ve l'avrebbe presentato?
  3. Perché ci vuole eleganza
  4. Perché ci vuole grammatica e sintassi... e non è da tutti
  5. Perché come gli Àuguri interpretavano il futuro dal volo degli uccelli, solo noi interpretiamo il calcio dai passaggi di Giggi
  6. Perché i tempi cambiano, ma lo Stiletto resta (nonostante Sky, la Lampada AlogenaAlte e Piscarte, e non solo...)
  7. Perché portiamo l'uso delle posate anche allo “spuntino della curva”!
  8. Perché il Cala dimostra che siamo le migliori talent scout d'Italia
  9. Perché perché con noi, la domenica, non sarete mai soli, anche se andrete a vedere la partita di pallone
  10. Perché se non ci leggete e ci scende una lacrimuccia, poi, andate a finire come il Porto Corallo... e non è colpa nostra: noi siamo buone, ma ci disegnano così!
...E PERCHÉ LA NOSTRA PIÙ CARA LETTRICE DICE DI NOI...
Ci sono mille e uno motivi per amare il calcio!
Per me è normale, sin da bambina sono cresciuta in una famiglia tifosa fino al midollo. Solo chi ha visto una partita di calcio conosce davvero l'universo e le sue dilatazioni temporali, come il tempo di recupero sia così breve, quando devi rimontare, e così lungo quando hai in mano un risultato da portare a casa. Il calcio insegna che ci sono momenti impossibili, che se tieni duro il gol arriva, che i colori della curva quando esulta hanno sfumature che non si trovano nel resto del mondo. Poi, se si segue il calcio, la domenica non ti lascia sempre sola (al massimo si assenta momentaneamente nelle giornate di riposo), ovviamente parlo della squadra del cuore, mica del fidanzato: lui sì che rischia di essere lasciato solo, nel caso in cui tifi per i colori sbagliati!
Ah, le donne e il calcio! Le vittorie sudate che ti fanno battere il cuore, come un paio di decollete di vernice Valentino in saldo al cinquanta per cento! E poi volete mettere la faccia di un uomo quando gli spieghi per filo e per segno per quale motivo quello è fuori gioco? Donne appassionate di calcio uniamoci, perché qui pensano davvero che non ne capiamo nulla... a Cagliari si dice: Mischini!

Tutte le volte che qualcuno mi dice che le donne non possono capire di calcio, apro lo smartphone e prendo uno Stiletto a caso, lo leggo ad alta voce, gustando la faccia del poveretto in questione, mentre muta colore del viso ed espressione. Non solo ci sono donne che seguono il calcio, ma alcune lo sanno anche interpretare! Come Red, che ogni settimana (quando le capita, più o meno n.d.r.) fa un processo dettagliato del calcio italo-sardo (ovvero sardo-sardo, Sardigna no est Italia n.d.r.). Non posso perderne nemmeno uno, visto che i colori di cui racconta sono anche i miei: Rossoneri (quelli belli, con i colori non c'è da scherzare! n.d.r.) e Rossoblu! Lo Stiletto sport ha come immagine di copertina un paio di open toe nere in vernice: basterebbe questo per farti venire voglia di leggerlo, ma Red ci dà in più un punto di vista appassionato e femminile che nessun giornale di sport sa dare. Poi c'è il nome del blog a fornire un'altra ottima ragione per esserne assidui lettori, e le zie che lo scrivono. E se anche non le conosci, vi assicuro io che sono due persone davvero speciali! 

Questo post è staro pubblicato come "Speciale 150!!!" il 17 febbraio 2016 ne La Rassegna Stronza

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Proemio

Il paradigma degli ottavi

  La vita è un po’ fatta così, dà e prende, un giorno ti manda una bella sorpresa e un giorno una brutta lezione, un giorno vinci un mondiale e un giorno ti prende un Embolo… C’est la vie, mes amis ! E la vita insegna, e della vita bisogna imparare l’arte, traendo spunto da ogni occasione. Avevamo in mente di rendicontare ogni minuto di questi Europei, ma partita dopo partita, sarà il caldo di questo strano giugno, sarà lo sgomento dell’ingresso del pallone su una semplice Volkswagen (noi non dimentichiamo, e diciamo forte e chiaro se fosse per noi in campo entrerebbero solo Rolls Royce), ad ogni gara mancava lo spunto, la magia, la polvere di stelle che rendesse necessario il racconto a fare immortali le gesta dei nostri eroi in pantaloncini. Fino a ieri. Più che una partita un paradigma e la sua dimostrazione. La perfetta applicazione delle regole che da anni andiamo predicando per lo più inascoltate. Regola n.1 : Il silenzio prepartita. Si può anche parlare degli avversari