Passa ai contenuti principali

Proemio

 


Cantami, o Diva, l’ira funesta del Pelide Achille… No, non va bene, l’ho già sentita.

Musa, quell’uom di multiforme ingegno dimmi… No, anche questa sembra vecchia!

Le armi canto e l’uomo… Neppure, suona scontato!

Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori… ma no, che cavolo!!!

 

Narrami, o Brera, quel dì che uno sfigato di Leggiuno

Su un prato verde un dì d’ottobre ozioso

Mettendo il cuore, i piedi, il fiato in un pallone e un gioco

Da uomo diventò “Rombo di Tuono”.

Eccolo! Eureka!

È questo che ci serve, cari amici. Guardate cos’abbiamo combinato: se andate a vedere il post qui sotto abbiamo lasciato il Cagliari da solo nelle paludi della tristezza. È arrivata una pandemia, si è fermato il calcio, si è fermato il gioco e noi ci siamo dimenticate di ricordare ai nostri ragazzi che il calcio è degli sfigati! Perché solo gli sfigati possono essere eroi… non ditemi di no! L’ira funesta di uno imbattibile ucciso da un colpetto al tallone. L’ingegno multiforme di un naufrago che quando è tornato a casa l’ha riconosciuto solo il suo cane; le donne i cavalier e Orlando che a cercare dove gli era finito il senno andò fino alla luna. Sono questi gli eroi, amici cari, somigliano così terribilmente ai nostri ragazzi… così sfigati, ma così poetici ragazzi rossoblù. E noi li canteremo, novelle Brera, ad insegnare ancora e sempre agli analfacalcio l’incredibile poesia del gioco. E a ricordare, chissà che serva, ai nostri giocatori che solo gli sfigati possono diventare eroi. E se eroi non bastasse alla salvezza, beh, si attrezzassero in fretta a diventare supereroi!

A dare l’esempio c’è l’Uomo Cragno in porta: “da un grande potere derivano grandi responsabilità”, tipo intercettare gli assist arrevesci di Walukiewicz, ma lo faceva anche Albertosi con Niccolai: non bisogna perdere la pazienza. Faccia da bimbo, animo puro e manone sante, come l’Uomo Ragno l’Uomo Cragno brilla per onestà e serietà, come lui è giovane, fragile e umano, come lui i suoi poteri si manifestano solo quando porta la divisa rossoblu. Quando lo scorso anno ha cercato di fare la tela durante una partita si è schiantato sul palo, ma il colpo ha solo fatto rinforzare i suoi superpoteri. Prepariamoci a vederli crescere ancora, ora che il gioco si fa davvero duro: noi lo sappiamo chi sei tu: il nostro amichevole Uomo Cragno di quartiere!

Post pubblicato il 18 febbraio 2021 su La Rassegna Stronza

Commenti

Proemio

Il paradigma degli ottavi

  La vita è un po’ fatta così, dà e prende, un giorno ti manda una bella sorpresa e un giorno una brutta lezione, un giorno vinci un mondiale e un giorno ti prende un Embolo… C’est la vie, mes amis ! E la vita insegna, e della vita bisogna imparare l’arte, traendo spunto da ogni occasione. Avevamo in mente di rendicontare ogni minuto di questi Europei, ma partita dopo partita, sarà il caldo di questo strano giugno, sarà lo sgomento dell’ingresso del pallone su una semplice Volkswagen (noi non dimentichiamo, e diciamo forte e chiaro se fosse per noi in campo entrerebbero solo Rolls Royce), ad ogni gara mancava lo spunto, la magia, la polvere di stelle che rendesse necessario il racconto a fare immortali le gesta dei nostri eroi in pantaloncini. Fino a ieri. Più che una partita un paradigma e la sua dimostrazione. La perfetta applicazione delle regole che da anni andiamo predicando per lo più inascoltate. Regola n.1 : Il silenzio prepartita. Si può anche parlare degli avversari