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Flash Ruga

 

Ma voi, un mese fa, lo sapevate che esistesse Daniele?

Daniele? Certo che esiste!!! Il Capitano! Il Numero Cinque! L’unico, indimenticabile castigatore dei giallorossi di ogni attitudine e latitudine! Il mitico Daniele Conti 5!!!

Ma no! Daniele. Da Lucca. Juventino.

Un toscano juventino? Non è una bella cosa, sai. Che ruolo gioca?

Difensore.

Ecco lo sapevo. Sarà il solito brocco. Fermo in mezzo all’area ad aspettare la primavera. A guardarsi la punta del naso, non si sa mai che ci si posi una farfalla di passaggio… insomma se è della Juventus e lo prestano a noi sarà uno lungo come una quaresima e lento come un pomeriggio di agosto con lo scirocco e 42 gradi all’ombra…

Lento?

Lento!!!

Lento…

 

Era inizio l’inizio di febbraio del 2021 quando da un volo proveniente dal Continente scese un giovanotto lungo e lento. Viso bimbo, regolare, capelli castano chiaro, barba rada di una settimana, incedere svogliato. Il volo atterra in una città silenziosa e semideserta, che brilla in un assaggio di primavera che fa bene al cuore, ma tutti lo guardano dalle finestre di casa, chiusi nella seconda settimana di improvvida zona arancione di un fine inverno dell’era covid19. Nessuno scende dietro di lui dalla scaletta dell’aereo e il ragazzo si ferma qualche gradino prima di toccare terra per guardarsi attorno e annusare l’aria.

Il mondo, visto dalla pista di decollo e atterraggio dell’aeroporto di Cagliari, il Mario Mameli di Elmas, è uno specchio di cielo, punteggiato dal rosa dei fenicotteri. L’aria, amici miei, sa di mare e di laguna, densa di sale, forte come il sudore dei pescatori che si faticano la giornata tra rio Cixerri e porto, dolce come il profumo di salicornia e malinconica come la luce che scende rossastra tra le luci del tramonto e la sagoma dei monti di Capoterra, in fondo a sud ovest. Insomma, per chi arriva, sembra il Paradiso, questo ultimo angolo del Golfo degli Angeli. E al nostro giovane Daniele si aprono gli occhi, si scalda il cuore, e si spalancano i polmoni!

Respira il ragazzo. A fondo. L’aria buona dello stagno di Santa Gilla. Ne inspira ogni effluvio. Ne assorbe ogni sentore di sale e ogni particella di iodio. E si perde, come in una sorta di trans, nella miscela aerea della città. Forse qualcosa in lui inizia a cambiare…

Da Elmas ad Asseminello sono pochi minuti. Non vede la strada, non ricorda che accade. Ma si trova vestito di un nuovo colore: il Rosso del cuore e il Blu del cielo e del mare…

È passato un mese, Daniele si sveglia alla Sardegna Arena. Quella maglia Rossa e Blu numero 24 sembra che gli dia una forza che non conosceva. È in ogni azione, torna in un lampo in difesa, sembra andare più veloce del vento. La serata è tiepida. Il levante porta sul campo il profumo dell’altro stagno di Cagliari, il Molentargius con le sue saline, che distano solo poche centinaia di metri. Sul campo si combatte, gli avversari picchiano duro. L’allenatore urla come Hulk nella sua esibizione migliore. Al tredicesimo 13 secondi, DA13 sempre con noi. Si tenta qualche azione si guadagnano solo calci d’angolo. Il ragazzo respira. Sente le ali ai piedi. Altro angolo, Marin mette in mezzo, il numero 24 è così veloce che non lo vedi arrivare. Svetta alto, molto alto, più alto di tutti anche di PavoFrankenstein...

E gooooollll!!!

 

La strada del sogno è ancora lunga amici cari. Ogni tanto nel nostro modo di vedere il calcio e vaneggiare le imprese dei nostri paladini del giuoco, ci sembra di scorgere la luce folgorante di un nuovo Supereroe. Questa volta è stato il lampo di Flash, dalla calzamaglia rossa e blu e dalle ali dorate ai piedi, novello dio Mercurio che annuncia sei punti in tre soli giorni.

Lo sapete, siamo delle romantiche del pallone, cresciute a 500 caffellatte con strisciolina rossoblu e Giggi Riva…

Ragazze che non dimenticano mai la sola vera legge del tifo: Il calcio è degli sfigati, ma che hanno lo sguardo lungo e sanno che, quando meno te lo aspetti, da queste parti, i destini si incrociano, chi arriva vincitore a Cagliari non riesce nemmeno a sbarcare e chi atterra supersfigato si può trasformare in eroe… per un giorno, per una stagione, per la vita… chissà!

Questo, cari amici, ce lo dirà solo la Storia, e quel rettangolo verde che chiamiamo campo.

Post pubblicato il 5 marzo 2021 su La Rassegna Stronza

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Proemio

Il paradigma degli ottavi

  La vita è un po’ fatta così, dà e prende, un giorno ti manda una bella sorpresa e un giorno una brutta lezione, un giorno vinci un mondiale e un giorno ti prende un Embolo… C’est la vie, mes amis ! E la vita insegna, e della vita bisogna imparare l’arte, traendo spunto da ogni occasione. Avevamo in mente di rendicontare ogni minuto di questi Europei, ma partita dopo partita, sarà il caldo di questo strano giugno, sarà lo sgomento dell’ingresso del pallone su una semplice Volkswagen (noi non dimentichiamo, e diciamo forte e chiaro se fosse per noi in campo entrerebbero solo Rolls Royce), ad ogni gara mancava lo spunto, la magia, la polvere di stelle che rendesse necessario il racconto a fare immortali le gesta dei nostri eroi in pantaloncini. Fino a ieri. Più che una partita un paradigma e la sua dimostrazione. La perfetta applicazione delle regole che da anni andiamo predicando per lo più inascoltate. Regola n.1 : Il silenzio prepartita. Si può anche parlare degli avversari